
Se vi dicessero di preparare una valigia e di recarvi in aereoporto senza conoscere la destinazione del vostro viaggio cosa fareste? Per la mia risposta la “ricetta” è semplice: prendete due viaggiatori incalliti che festeggiano il loro compleanno a due giorni di distanza, una settimana di ferie pianificata da tempo e la voglia di provare qualcosa di diverso…quale miglior regalo di un viaggio? Ma non un viaggio qualsiasi, non uno di quelli che sono solita organizzare (con pagine su pagine di appunti, una guida già usurata ancora prima di partire e una sfilza infinita di recensioni raccolte), bensì un viaggio con destinazione sconosciuta: tutto questo è stato possibile con Onivà – Viaggi Fatti a Mano e il loro Mystery Tour.
Come ho scoperto l’Onivà Mystery Tour
Ma partiamo dal principio. Era un giorno come tanti e stavo scorrendo un po’ distrattamente la mia bacheca di Facebook quando ad un tratto vedo una foto di due ragazzi poco più grandi di me, con due sorrisi smaglianti e tra le mani un pacco un po’ vecchio-stile (come piace a me). Sotto a quest’ultima una breve descrizione che lasciava poco spazio all’immaginazione: quei due ragazzi stavano partendo per un viaggio straordinario ma la loro destinazione gli sarebbe stata comunicata solamente una volta raggiunto l’aeroporto il giorno della loro partenza. Lo avevano definito Mystery Tour. Non ho esitato nemmeno un secondo… screenshoot, condividi su WhatsApp, invia a Luca: “Amore dobbiamo farlo anche noi!”. E la risposta non si è fatta attendere molto: “Quando partiamo?”.

Una settimana prima della partenza ecco che ci viene consegnato a casa il tanto atteso pacco, con all’interno tutte le informazioni e il materiale necessario per il nostro viaggio. Nello stesso giorno arriva anche una mail con poche ed essenziali informazioni: orario di ritrovo in aeroporto, temperature che ci avrebbero atteso e qualche consiglio su cosa portare in valigia. La settimana più lunga della mia vita, non scherzo! Io, maniaca del controllo quale sono, che non avevo nemmeno uno straccio di idea di dove sarei stata da li a sette giorni…ma allo stesso tempo ero anche elettrizzata e continuavo a ripetermi tra me e me di aver fatto la scelta giusta.

Vorrei davvero potervi allegare qui il video che abbiamo girato all’apertura del nostro pacco misterioso all’aeroporto di Milano Malpensa quel 27 Settembre ma…io e Luca siamo stati così bravi da non ricordarci che, attaccando il telefono al bastone del selfie, il video sarebbe stato girato in modalità “muto” (vi lascio lo spazio per farci un applauso…). Ma quello che sicuramente rimarrà per sempre impresso di quel giorno sono i nostri sorrisi, diversi ma in un certo senso uguali a quelli immortalati nella foto vista quasi sei mesi prima distrattamente su Facebook. Giusto il tempo di prendere al volo una seconda guida nella cartoleria dell’aeroporto (a certe cose non posso proprio rinunciare) e poi via…Direzione Istanbul!
I mille colori di Istanbul
Sono stati quattro giorni davvero memorabili: Istanbul mi ha meravigliato per il suo calmo e scandito scorrere del tempo, per la maestosità delle sue moschee, per la contraddittoria intimità che è possibile scoprire visitando “fuori orario” una moschea del quartiere occidentale e per la sua magica atmosfera notturna nei pressi del centro storico, quando tutto si illumina per donare al paesaggio quella famosa atmosfera da Mille e una Notte.

Più di tutto, però, Istanbul mi ha conquistato per la disarmante cordialità del suo popolo. Credo di poter affermare di non essermi mai sentita così “accolta” in una grande città come in questo viaggio. Esempi concreti di quello che sto dicendo sono la gentilezza pacata e mai opprimente del personale della struttura dove alloggiavamo, l’Hotel Régie Ottoman, il caloroso sorriso della signora che ci ha aperto le porte di casa sua per il pranzo durante il Tour al quartiere occidentale della città o ancora la pazienza dei passanti quando chiedevi qualche informazione.

E poi…i colori. Colori ovunque: nelle moschee, nei bazar, nel traffico urbano. Tutto il grigiore autunnale dell’ultima settimana di settembre quasi spariva a confronto con le accese tonalità che la città era in grado di proporci camminando per le sue vie affollate e i suoi silenziosi monumenti.

Personalmente posso affermare di essere tornata a casa con un bagaglio molto più pesante di quello preparato alla mia partenza. Il Mystery Tour è stata un’esperienza che, almeno nel mio caso, ha portato inevitabilmente a mettere in discussione tutto quello che fino a quel momento pensavo di sapere sul viaggio e su come viverlo. Forse proprio per questo motivo ho voluto inaugurare questo blog con questa esperienza in particolare: perché la sua unicità meritava di avere un posto d’onore in questo mio piccolo spazio.
Allora…vi è venuta voglia di partire? Io spero che questo mio racconto vi abbia instillato per lo meno un po’ di curiosità…e perchè no magari la voglia di organizzare, appena ne sarà possibile, un bell’itineriario a sorpresa alla scoperta della nostra Italia. Vi invito inoltre a scrivermi nei commenti qualsiasi domanda o, ancora meglio, vi consiglio di visitare il sito di Onivà – Viaggi Fatti a Mano, dove sicuramente troverete tutte le informazioni che state cercando.
Che idea super carina! E poi il pacco è stupendo! Anche io sono piuttosto maniaca del controllo (dell’itinerario) ma fare una pazzia ogni tanto ci sta. Andrò a sbirciare questo Mistery Tour 😉
Complimenti per il blog e buona avventura…
Un abbraccio da una tua compagna di TBS!
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Grazie mille Alice!
Guarda te lo consiglio con tutto il cuore….se un viaggio regala sempre emozioni, aggiungere quella di un Mystery Tour lo rende ancora più magico!
Non te ne pentirai fidati ♥️✨
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